giovedì 27 dicembre 2012

Antares



L'unica cascata oggi in condizioni della Valsavara, dopo gli scorsi giorni di föhn. Ghiaccio abbondante e molto plastico. Il canale di accesso ha già scaricato e stamattina non presentava accumuli nella parte alta, ma nel pomeriggio è iniziata un'abbondante nevicata, che ha portato diversi cm in poche ore.





"Antares" si presenta con un bel muro di 2 lunghezze, incassato in uno stretto canale sulla dx orografica della valle, a pochi metri dalla strada che porta a Pont. 
Anche se molto vicino alla strada la salita si svolge in un ambiente particolarmente suggestivo. Sicuramente meritevole di una ripetizione.


Quota base cascata 1850 mt.
Sviluppo cascata 120 mt.
Difficoltà I/4-4+
Esposizione arrampicata S
Località di partenza Pravieux

sabato 22 dicembre 2012

Il candelabro del coyote


Prima cascata della stagione, "Il candelabro" si presentava oggi abbastanza ben formata. La Valleile nel complesso era un incanto, con molte linea già  formate e la valle inondata di sole.
















Il ghiaccio presentava una crosta di rigelo molto dura e "spaccosa", nonostante la temperatura al di poco sotto lo zero, mentre l'ultimo tiro è impraticabile, perchè sommerso dalla neve.


Purtroppo visto l'affollamento in tutta la valle, prevedo sarà a breve meta di decine di cordate. Credo sarà un inverno poco solitario per tutta l'area di Cogne.













Quota base della cascata 1650
Sviluppo cascata 150
Difficoltà II/4+
Esposizione arrampicata E
Località di partenza Lillaz







sabato 6 ottobre 2012

Free Dolcino


La Parete Calva è un luogo solitario, reso ancora più affascinante dalla storia di Fra Dolcino e dei sui dolciniani, che contribuisce a creare un alone di leggenda. 


"Free Dolcino" è una bella via costantemente verticale o strapiombante, a parte i primi due tiri su placca appoggiata, che offre un arrampicata molto continua.

La roccia, un bel granito eccezionalmente ricco di tacche orizzontali, richiede sia forza/resistenza che tecnica di movimento. La chiodatura è ottima; abbondante nelle sezioni più difficili consente volendo di azzerare molti passaggi ... ma non tutti! 

Per una ripetizione servono solo 14 rinvii e 2 corde da 60mt (consigliate). Consiglio anche un friend mis. 0,5 (camp) per proteggere la vaga fessurina di 4/5 metri in uscita dal 4° tiro, piuttosto sporca.



Località: Parete Calva (Dughera, fraz. di Piode)
Altitudine: 1300 m
Esposizione: SE
Sviluppo: 230 m
Difficoltà: 6c+ max (6b obb.)

mercoledì 25 luglio 2012

Coco Driller


Semplicemente dura...

Richiede grande impegno tecnico per la complessità dei movimenti e forte determinazione psicologica, per la distanza delle protezioni e per i lunghi run-out imposti dai passi obbligatori.














Una via di alto livello in un ambiente stupendo a pochi metri dall'arrivo della funivia dell'Albigna...il resto sono solo dettagli tecnici e numeri.


Località: Vicosoprano
Altitudine: 2100 m
Esposizione: SE
Sviluppo: 280 m
Difficoltà: 7a max (6c+ obb.)





venerdì 6 luglio 2012

Favola d'amore



Certe volte la rinuncia è molto più difficile della salita, soprattutto quanto non motivata da situazioni che oggettivamente non permettano di continuare, ma sia frutto di una consapevole analisi del rischio a cui ci si espone,  scontrandosi con quello che il nostro cuore ci direbbe di fare.







Questa volta la ragione ha avuto la meglio, spingendoci a non rischiare un ritorno a valle a tarda ora, in mezzo all'insidia di crepacci realmente "oversize". 


L'appuntamento con l'Aguille Savoie è quindi per il momento rimandato ....

giovedì 28 giugno 2012

Ahi ahi ahi


Ogni via di Motto mi stupisce e mi affascina.
Lo stupore deriva dal riconoscere nella linea la capacità che lui ha sempre avuto nel trovare una via di salita anche dove l'occhio, dal basso, non riesce a riconoscere che compatte placche senza via di uscita. Il fascino invece nasce dalla consapevolezza di dover affrontare ogni volta itinerari non banali, non addomesticati dall'uso degli spit, e in cui l'obbligatorio gioca un ruolo psicologicamente importante.


"Ahi Ahi Ahi", sulla Parete dei Titani, pur trattandosi di una via di media montagna non si sottrae a queste caratteristiche.

La prima parte segue una fuga di placche su roccia fantastica, anche se con scalata un po' monotona, ma è nella seconda parte, dopo la cengia, invece la via cambia decisamente registro. 





I tiri alti sono tecnici e impegnativi e richiedono abbastanza decisione, in particolare il 7° tiro, che per la distanza delle protezioni “obbliga” a non volare assolutamente su passi di 6a/6a+ piuttosto distanti dallo spit,  pena la caduta su numerosi risalti.

Nel complesso è una via di soddisfazione e impegno.

Per i ripetitori:  a sinistra di “Ahi Ahi Ahi” è stata aperta una nuova via con fix Australpin, per cui è facile sbagliarsi: “Ahi Ahi Ahi” parte, alla base della parete, da un facile cengia ascendente da sinistra verso destra e poi si mantiene sempre alla sinistra di Venus, tranne che nel 3° tiro in comune con Venus stessa. Per una ripetizione bastano solo 10/12 rinvii, anche perché non si può integrare con nulla. Nel 7° tiro eventualmente un friend medio può aiutare, ma solo il morale.

Località: Parete dei Titani (Arnouva)
Altitudine: 2100 m
Esposizione: S-SO
Sviluppo: 370 m
Difficoltà: ED- 7a+ max (6b+ obb.)












domenica 27 maggio 2012

Solo per Bruna


Rocca Castello è un luogo particolare, carico della magia delle montagne provenzali, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni  in cui l’alpinismo iniziava a stemperarsi nel arrampicata libera e classico e moderno convivevano fianco a fianco, con pudore, senza troppi eccessi. 








Sulla Rocca moderne vie a spit passano accanto ai chiodi di Castiglioni, Gervasutti, Grassi, Motti e Calcagno, con moderazione, senza disturbare, quasi a suggellare la naturale armonia del luogo. 



Con alcuni allievi del 38° corso abbiamo scelto di ripetere “Solo per Bruna”, una via moderna che percorre alcune belle placche verticali tra la Sigismondi e la Normale. L’arrampicata è sempre molto gratificante e la linea omogenea nelle difficoltà. Gli spit presenti sono distribuiti con la giusta parsimonia e, anche se non sono necessarie protezioni veloci, una certa dimestichezza con le vie di montagna non guasta.


La ricerca della via non rappresenta quasi mai un problema e le doppie dalla normale sono ben attrezzate.
L’ambiente è quello prettamente alpino, quindi attenzione ai temporali, che possono trasformarsi in violente grandinate, come è capitato a noi, e far diventare la cima della Rocca un ottimo parafulmine naturale!



Località: Rocca Castello - Gruppo Castello-Provenzale - Acceglio
Altitudine: 2452 m
Esposizione: E
Sviluppo: 200 m
Difficoltà: D+ 5+ 


sabato 21 aprile 2012

Zahnwehherrgott



Ultima via nata a Pianerella, veramente logica con diversi tiri molto belli.
La via parte in comune con il primo tiro di I.N.P.S. per pori mantenersi autonoma fino alla fine. La volontà di realizzare una via completamente indipendente, e interamente naturale, è probabilmente il motivo che ha portato i primi apritori ad un tracciato piuttosto tortuoso, ma mai forzato.

Di particolare bellezza sono il 5° tiro, una placca verticale di 7a dove tecnica e precisione sono indispensabili, e il 7° tiro, di 6b+, altra placca a buchi generosi, ma distanziati, semplicemente "entusiasmante".

La chiodatura non è mai pericolosa, ne eccessivamente "ingaggiosa", ma è comunque distanziata e, pertanto, richiede padronanza del grado (6b/c obbligatorio) e decisione. Il tiro più impegnativo, dl punto di vista del grado obbligatorio è sicuramente l'ultimo (6c), comunque aggirabile in caso di necessità, uscendo sull'ultimo tiro di I.N.P.S.. Viceversa i tiri più fisici sono il 3° e il 6° (6c e 6c+). 
Per il resto una via sicuramente meritevole di  una ripetizione, che a regalare emozioni.


Per una ripetizione sono sufficienti solo 13/14 rinvii. Non servono protezioni veloci, anche perché il loro posizionamento risulta quasi sempre   impossibile. In caso di necessità è possibile una ritirata in doppia, ma non dovrebbe risultare semplicissima, a causa dell'andamento della via.



Località: Bric Pianarella– Finale Ligure
Altitudine: 200 m
Esposizione: O
Sviluppo: 200 m
Difficoltà: TD+ 7a max. (6b/c obb,)



venerdì 6 aprile 2012

Gogna

Certe vie si ripetono per scoprirne la linea, altre per conoscere qualcosa di chi le ha aperte, e la "Gogna" allo Scoglio di Mroz appartiene sicuramente a questo secondo genere.
L'intuizione, il colpo d'occhio e la decisione dei primi apritori si vedono, per chi ha voglia di leggerle, in ogni singolo passaggio, dal primo all'ultimo tiro. 
In sintesi, come riportato da Oviglia: "Una delle più belle arrampicate tradizionali della valle del Piantonetto...".



La via è un susseguirsi di fessure, lame, camini e placche per sei tiri di corda.
Di particolare bellezza la fessura del quarto tiro (6a+) e la placca fessurata del secondo, che, pur essendo l'unico tiro protetto da uno spit di tutta la via, richiede comunque un pizzico di decisione. 

L'ultimo tiro, poco interessante, può essere evitato percorrendo gli ultimi 2 tiri di "Impressioni di Settembre", molto belli, allungando così la via.
In via sono presenti tutti i chiodi necessari; per una ripetizione portare una serie completa di friends, fino al 3,5 BD e una di nuts, anche nelle misure piccole. Doppie attrezzate sulla via; si consiglia di non saltarne nessuna, per il rischio di incastro delle corde.
Località: San Giacomo – Vallone di Piantonetto
Altitudine: 1700 m
Esposizione: SE
Sviluppo: 160 m
Difficoltà: TD 6a+ max.












giovedì 15 marzo 2012

Impressioni di Settembre

Lo Scoglio di Mroz è un angolo del vallone di Piantonetto con il sapore di altri tempi, e “Impressioni di Settembre” è una via che sa regalare momenti di bellissima arrampicata, mai resa banale dalla presenza degli spit distribuiti sempre con molta parsimonia.
            




I primi tre tiri sulla "Torre staccata" sono indubbiamente più impegnativi degli ultimi tre e, in particolare, il primo ed il terzo sono piuttosto faticosi. Nel terzo tiro, quello chiave, la sezione iniziale, valutata 6a+, è comunque nettamente più di forza della successiva placchetta tecnica di 6b, che offre una delle sequenze più belle di tutta la via, sia per il gesto che per l’esposizione: una gigantesca lama staccata da scalare giocando sull’affilato bordo.


La via è chiodata a spit (3 o 4 per tiro, nei passi più impegnativi) e chiodi. Per una ripetizione è indispensabile  una serie di friend fino al 3BD, e una di nuts, soprattutto nelle misure più piccole. 



                   



L’avvicinamento è reso difficoltoso dalle tracce di una non recente slavina. La relazione di Oviglia consiglia di seguire il canale che scende dal versante sud dello Scoglio di Mroz,  fino al punto in cui questo è ostruito da un masso gigantesco (passaggio “del buco” e doppie in discesa). E’ possibile comunque evitare la risalita del canale mantenendosi  sul crinale che costituisce la sua sinistra orografica, e raggiungere lo spigolo sud-est, direttamente per balze erbose (pericoloso se bagnato). Per la salita, come per la discesa considerare  circa un’ora.



Località: San Giacomo – Vallone di Piantonetto
Altitudine: 1700 m
Esposizione: SE
Sviluppo: 160 m
Difficoltà: TD+ 6b (6a obb.)



sabato 25 febbraio 2012

Patrì


"Da me, da solo, solo con l’anima,
con la piccozza d’acciar ceruleo,
su lento, su anelo,
su sempre; spezzandoti, o gelo!

E salgo ancora, da me, facendomi
da me la scala, tacito, assiduo;
nel gelo che spezzo,
scavandomi il fine ed il mezzo."

da "La Picozza" - G. Pascoli
(riportata su una targa che si trova sul sentiero di ritorno da Patrì)
Patrì è una cascata imperdibile. Bella e accessibile si presenta quasi sempre ben formata, inoltre l'esposizione a Nord la rende scalabile fino a tarda stagione. Spesso  però i pregi possono diventare difetti e  l'affollamento su Partì è inevitabile, con tutti i rischi che ne conseguono.
La cascata si trova sulla destra orografica della Valnontey a circa 1 ora e 30 da parcheggio in Cogne. I 3 salti iniziali, abbastanza facili, portano al grande anfiteatro da dove partono gli ultimi tiri: da sinistra a destra, Patrì classica, la direttissima (di rarissima formazione - a dx nella foto a lato) e il candelone di Patrì (a sx nella foto).
Il rientro si fa riscendendo in doppia l'ultimo tiro, e reperendo una traccia che porta nel canale alla destra orografica dell'anfiteatro.


Località: Valnontey - Cogne
Altitudine: 1900 m
Esposizione: N
Sviluppo:300 m
Difficoltà: III/4